Imparare dal passato per far fiorire le speranze nel futuro
Editoriale di Virginia Kaladich
Presidente Fidae
Anche Docete riparte, con qualche novità nella veste grafica, per accompagnarci in un anno scolastico di ripresa.
In questo editoriale rilanciamo alcuni stralci del messaggio che il Consiglio nazionale FIDAE ha elaborato a Palermo nell’incontro del 28-30 agosto 2020: «…solo se siamo umilmente capaci di non rinunciare alle ragioni del passato, a fare memoria della tradizione educativa che ci ha preceduto, possiamo guardare senza paure, nonostante le incertezze, al presente e al futuro, facendo della scuola una vera e propria palestra per le nuove generazioni».
La FIDAE ha accolto nuovamente la sua vocazione profetica. fiduciosa nella Provvidenza, guardando con infinita gratitudine anche al concreto sostegno recentemente confermato dalla CEI al mondo della Scuola Cattolica, ha confermato la propria volontà a continuare a mantenersi, nella Chiesa e nella società, come propositivamente e incontestabilmente visibile. La pubblicazione della prassi UNI-FIDAE per la didattica integrata a distanza e in presenza è una prova tangibile che il patrimonio progettuale della Scuola Cattolica può essere avanguardisticamente e evangelicamente condiviso con tutto il sistema scolastico nazionale e internazionale.
#vogliamofarescuola! Visibilmente connessi guardiamo al presente, certamente non facile e incerto. “frequentare il passato, per imparare dalla storia; frequentare il futuro, per alimentare l’entusiasmo, far germogliare i sogni, suscitare profezie, far fiorire le speranze” [Christus vivit, 199].
Gratuitamente abbiamo ricevuto la missione educativa, gratuitamente confermiamo la nostra disponibilità a rispondere a tale chiamata, tesa a vedere nella scuola un “bene comune” che guida le nuove generazioni a vivere nella società senza paure.”
buon anno scolastico a TUTTI!
Duc in altum!
Il valore del limite
Editoriale di Gianni Epifani
Direttore Responsabile
Se è vero, come è vero, che le crisi sono anche opportunità, proviamo a chiederci quali sono quelle che l’epidemia virale ci offre in ambito formativo/educativo.
Abbiamo salutato il vecchio anno scolastico rincuorati dal modo con cui la scuola ha saputo gestire, adattarsi, rispondere all’emergenza, ma apriamo il nuovo all’insegna di una grande sfida, quella di garantire la frequenza scolastica, attraverso il rispetto delle regole che ci sono state fornite, riducendo il più possibile i rischi di contagio e di altre chiusure.
Tutto questo richiede sacrifici e fatica, organizzativi e comportamentali. Tra tante, comprensibili, incertezze e innumerevoli sforzi, anche creativi, per riportare bambini e ragazzi nelle aule, si impongono limitazioni e divieti, ai quali gli alunni devono scrupolosamente attenersi: niente abbracci tra compagni, attenzione alle distanze, osservanza di turni, uso di mascherine, sanificazione delle mani, misurazione della temperatura e così via.
È normale provare sconforto e tristezza per queste dure condizioni che, purtroppo, la circostanza inevitabilmente impone. Eppure… In una società che promuove la crescita a costo zero (zero privazioni, zero sudore, zero delusioni…), i limiti e le restrizioni con cui anche gli alunni devono fare i conti saranno un ottimo esercizio per diventare grandi. Come ha detto qualcuno: «il limite che abbiamo davanti non è la tomba dei nostri desideri, ma la porta stretta della realizzazione di noi stessi».