Docete numero 27 – novembre – dicembre 2021

2 Dicembre 2021

Il cammino sinodale nella scuola

Editoriale di Virginia Kaladich
Presidente Fidae

Un anno che sta per concludersi, ma tanti i percorsi da intraprendere per guardare al futuro con speranza. Cito i più rilevanti: il Sinodo, il Patto globale. mi soffermo sul primo, stimolata anche da un lettore che chiede come può la scuola lasciarsi coinvolgere nel cammino che porterà al Sinodo dei Vescovi del 2023.
Il Documento preparatorio Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione evidenzia in modo particolare il contributo specifico della scuola. In essa si intessono numerose relazioni dove il saper ascoltare diventa la strategia vincente.
Dunque, un cammino sinodale che ci rende attenti all’invito di papa Francesco a vivere «questa occasione di incontro, ascolto e riflessione come un tempo di grazia che, nella gioia del Vangelo, ci permetta di cogliere delle opportunità», a:

  • incamminarci non occasionalmente ma strutturalmente verso una Chiesa dove tutti si sentano a casa e possano partecipare;
  • “diventare una Chiesa dell’ascolto”: prenderci una pausa dai nostri ritmi, arrestare le nostre ansie pastorali per fermarci ad ascoltare: ascoltare lo Spirito – ascoltare i fratelli e le sorelle;
  • diventare una Chiesa della vicinanza. Lo stile di Dio, sottolinea il Papa, è vicinanza, compassione e tenerezza. Se non si arriverà a questo, non potrà esserci la Chiesa della vicinanza.

Chi vive nella scuola sa che ci sono ampi spazi dove l’esortazione del Papa può trovare applicazione, attraverso l’ascolto degli alunni, dei genitori, dei docenti e di quanti condividono la quotidianità del nostro fare scuola.
Questo è il mio augurio e del Consiglio nazionale della FIDAE per le prossime festività. Buon Natale a tutti.

Duc in altum!


Un percorso costruito sull’ascolto

Editoriale di Gianni Epifani
Direttore Responsabile

Ho cercato una parola che potesse sintetizzare la linea di questo numero. Una sorta di filo conduttore che, in qualche modo, collegasse i pensieri che i nostri autori hanno espresso
nei loro articoli. È arrivata una parola: ascolto.
L’ascolto è il punto di partenza del cammino sinodale, di cui parla fulvia di biase, insegnante di religione, nell’incontro con Simone Chiappetta, che spiegando come il cammino sinodale può interessare anche la scuola, precisa che i docenti sono “chiamati a rendere possibile l’incontro degli alunni col mistero di questo Dio” partendo “proprio dall’ascolto delle loro  domande più profonde e autentiche”.
E di ascolto si parla anche nel pezzo A scuola di emozioni dove Gabriella Picerno sottolinea che “attraverso l’ascolto e il dialogo è possibile accogliere gli stati emotivi [degli alunni] dandogli un nome e anche un senso, una direzione”, chiarendo che “spesso si assiste anche a un miglioramento delle prestazioni scolastiche, perché gli alunni percepiscono l’attenzione e l’ascolto verso il loro sentire”.
L’ascolto è poi il punto di partenza del processo valutativo, di cui parliamo spesso nella rivista e che in questo numero decliniamo sotto i profili della lettura dei dati, dell’educazione civica, del curricolo alla scuola primaria. Valutare non è giudicare, ma comprendere e per farlo occorre ascoltare istanze, bisogni, esiti
degli studenti.
L’ascolto infatti non è il semplice sentire, atto meccanico, ma richiede un percorso che si fonda sulla volontà; è un atto di amore verso l’altro ed è fondamento del dialogo, come ci ricorda Vincenzo Corrado nella rubrica Sui passi di papa Francesco: “Essere in dialogo con qualcuno non è un semplice gesto esteriore, ma è soprattutto predisposizione interiore alimentata dal silenzio e dall’ascolto”.


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