Una passione che si rinnova
241 TESTIMONIANZE DAI CINQUE CONTINENTI
Presentazione dell’edizione italiana a cura della Fidae
La FIDAE (Federazione degli Istituti di Attività Educative), l’associazione che raggruppa la maggioranza delle scuole cattoliche italiane dalla scuola primaria alla scuola secondaria di 2° grado, ha voluto pubblicare e diffondere la traduzione italiana del documento che raccoglie più di duecento interviste sulla scuola cattolica effettuate in occasione del congresso mondiale promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, tenutosi a Roma nel novembre 2015.
La lettura delle interviste risulta particolarmente interessante perché offre uno spaccato della realtà della scuola cattolica nel mondo. Risultano evidenti delle differenze di sensibilità e di caratteristiche della scuola cattolica nelle varie parti del mondo; questo è dovuto al fatto che la scuola cattolica è fortemente radicata nel territorio, per cui risente del clima culturale e sociale del continente o del Paese in cui si trova, e raccoglie domande di tipo diverso: in alcuni Paesi sente l’imperativo dell’alfabetizzazione per dare dignità a chi sarebbe altrimenti escluso e messo ai margini (nella “periferia” come direbbe papa Francesco); in altri è imperativo difendere la dignità della donna; in altri formare intelligenze di eccellenza; in altri creare un argine al diffondersi di concezioni di uomo degradanti; in altri ancora formare persone che sappiano dare un contributo sostanziale al bene comune.
È interessante però notare come, al di là delle differenze, ci siano alcuni elementi comuni della scuola cattolica tutta, elementi che quindi diventano distintivi dell’educazione cattolica; e al tempo stesso emergono le stesse attenzioni e preoccupazioni in tutte le parti del mondo.
Innanzitutto è fortemente sentita la necessità di coniugare istruzione ed educazione; l’educazione è la caratteristica distintiva della scuola cattolica, senza la quale non avrebbe senso la sua stessa esistenza. D’altra parte i fondatori di congregazioni che si sono dedicate all’educazione hanno visto nella scuola il luogo privilegiato per educare le nuove generazioni. Ricorre spesso nelle interviste, quasi come leitmotiv, la necessità di “istruire educando ed educare istruendo”. Questo risulta particolarmente importante in un periodo come quello che stiamo vivendo e che desta parecchie preoccupazioni negli educatori: individualismo, materialismo, edonismo, consumismo sembrano minare la vita delle nuove generazioni e sembrano contagiare anche il mondo degli adulti.
Per questo si richiede agli insegnanti di scuola cattolica l’impegno a una formazione seria in campo accademico, ma anche – parallelamente – in campo personale e spirituale, perché all’educatore viene chiesto di essere maestro attraverso la testimonianza prima che attraverso la sua dottrina. L’antropologia cristiana (cioè la visione di uomo che ricaviamo dal Vangelo) deve permeare la vita della scuola cattolica. Ma la scuola cattolica deve essere al tempo stesso pienamente scuola, cioè fornire solida preparazione culturale, capacità critica, competenze.
Altro elemento che emerge dalle interviste è la necessità di mantenere fedeltà al carisma ispiratore della scuola cattolica, di rendere evidente l’identità attraverso un progetto educativo. Una grande sfida attende la scuola cattolica oggi: la fedeltà al proprio carisma in un mondo di grandi e veloci trasformazioni. Che cosa chiederebbero i santi fondatori alle proprie scuole oggi? Come mantenere vivo il senso della scuola in un contesto storico, sociale, culturale profondamente cambiato? Quale senso dare a una scuola cattolica in un mondo multiculturale e multiconfessionale? In pochi decenni di veloci cambiamenti anche alla scuola cattolica viene chiesto un cambiamento senza tradire se stessa: da scuola dei cattolici in un contesto prevalentemente cattolico, diventare scuola rivolta a tutti gli uomini in base a un progetto educativo di cui si chiede l’adesione non in base alla fede, ma sulla condivisione di un’idea di uomo che nasce dall’antropologia cristiana. Su questo la scuola cattolica sta giocando la sua partita nel presente per il futuro. Da qui l’impegno della FIDAE di oggi: lettura del contesto socio-culturale; salvaguardia dell’identità della scuola cattolica in un mondo in cambiamento; attenzione alle nuove emergenze culturali ed educative; qualità dell’insegnamento; contestualizzazione del carisma educativo nella realtà in cui la scuola vive; preparazione e formazione dei docenti e dei dirigenti.
Alla scuola cattolica vengono riconosciuti serietà e impegno e ad essa viene rivolta con forza la richiesta di educazione ben fatta per il bene dei singoli e della società. Per questo essa sa vivere il presente guardando al futuro, cogliendo la sfida del coraggio del cambiamento. Duc in altum.
Scarica il volume in .pdf