STRUMENTI UTILIZZATI
La nostra scuola ha adottato la piattaforma Go To Meeting, un’applicazione utilizzata soprattutto in ambito manageriale per poter realizzare delle videoconferenze per un massimo di 250 utenti connessi. Attraverso questo sistema, ogni docente ha potuto proseguire con il proprio di lavoro nelle singole classi rispettando così di massima l’orario che aveva in precedenza, ad eccezione dei docenti della 6^ e 7^ ora che hanno spartito qualche ora con i colleghi. Attraverso questa piattaforma, ogni docente pianifica un incontro (uno diverso per ogni ora di lezione o uno per due ore di lezione consecutive) e condivide il link di accesso nell’agenda del giorno di ogni singola classe, in modo da favorire un agevole accesso alla lezione ai ragazzi connessi dalle loro case. I docenti condividono altresì lo stesso link in un documento condiviso Google Drive. Inoltre, la piattaforma offre la possibilità di condividere del materiale e renderlo visibile alla classe (un video, una presentazione, un documento) e questa funzionalità è certamente di supporto perché ci ricorda vagamente la nostra cara lavagna dalla quale spesso fatichiamo ad allontanarci. Un altro strumento utile è ovviamente lo stesso registro elettronico che consente di poter caricare materiale di ogni tipo (link, documenti, presentazioni) così da supportare lo studio a casa e il reperimento di materiale per i ragazzi.
STRATEGIE PER COINVOLGERE E MOTIVARE GLI STUDENTI
Per preparare una lezione online serve prima di tutto mettersi nei panni dei ragazzi. Noi docenti ci passiamo qualche ora al giorno prevalentemente in forma attiva. A loro si richiede di passarvi 5 ore ogni giorno per 5 o 6 giorni in forma prevalentemente passiva. Non è facile pretendere la loro attenzione e il loro coinvolgimento, sebbene abbiano dimostrato grande collaborazione e spirito di partecipazione davanti all’emergenza che ci siamo trovati a fronteggiare. La lezione online si prepara rimodulando i contenuti della lezione frontale affinché possano essere riformulati per una edizione digitale. Questo significa che anche la piccola spiegazione di grammatica può essere sintetizzata con un Power Point (che potrebbe ricoprire la funzione di una lavagna), oppure che prima di iniziare una spiegazione si può pensare di far vedere un video introduttivo. Le strategie per coinvolgere i ragazzi fanno parte soprattutto del background comunicativo del docente che è innanzitutto in grado di comprendere per primo la circostanza di stress e di frustrazione che i ragazzi stessi stanno vivendo nelle loro case, la lontananza dagli amici, o dallo sport, che per tanti di loro è occasione di sfogo. Pertanto, la questione più importante è capire la loro situazione e intervenire nelle loro giornate in modo allegro e divertente. Non è facile ma credo che oggi, ciò che più ci si richieda come docenti è essere coach per la vita. Non possiamo chiedere ai nostri ragazzi di seguire attentamente una spiegazione se prima non siamo riusciti a strappargli una risata o a fargli passare almeno un momento di distrazione. L’obiettivo che dovremmo perseguire crediamo sia quello di non fargli perdere il contatto con la materia ma nemmeno con la realtà. Dal punto di vista pratico ci possono essere alcune attività più “a bassa tensione” che possono motivare i ragazzi o almeno offrire un’occasione di gioco: siti come Kahoot, Socrative, Edmodo ed altri offrono la possibilità di costruire dei test o dei quiz e di proporli al gruppo classe come delle piccole competizioni. Servono a noi per fargli fare pratica degli argomenti trattati, per ripassare una lezione o per fare “riscaldamento” e coinvolgerli attraverso un’attività poco minatoria per la loro autostima e ovviamente più stimolante di una spiegazione in videoconferenza di 50 minuti. In fin dei conti lo svolgimento delle canoniche attività didattiche non subisce un grande cambiamento, ciò che deve cambiare è il nostro atteggiamento. Non potremo mai avere la garanzia che un ragazzo ci sta seguendo in modo pedissequo, non possiamo nemmeno avere questa pretesa. Ognuno di loro ha un margine di autonomia che gli consente di distrarsi e di impegnarsi in altre attività (anche il banale uso di Instagram mentre noi stiamo spiegando). Tuttavia, noi non possiamo assolutamente porre rimedio a questo, non è possibile materializzarsi nelle loro case per assicurarci che ci stiano seguendo, possiamo però chiamarli spesso affinché intervengano nei discorsi, rispondano a una domanda, continuino un esercizio iniziato prima da un compagno, esprimano la loro opinione su un tema che stiamo trattando. Ci sono molti sistemi per chiedere il loro intervento e noi, potremmo pensare di dare molto valore alla partecipazione, magari, per una volta potremmo provare a valutarla insieme all’impegno e al tentativo di rimanere connessi, in senso lato.
DOCENTI
Noi docenti siamo supportati da un team efficientissimo che include la preside, la vicepreside e un’altra docente addetta agli incarichi gestionali. Per qualsiasi problema c’è sempre qualcuno di loro pronto a darci sostegno, tecnico e morale. È un supporto importantissimo perché anche per noi c’è il rischio burnout, anche noi viviamo questa circostanza drammatica, alcuni siamo lontani dalle nostre case e dagli affetti, non sappiamo cosa pensare del domani. Ma è anche vero che siamo una grande squadra e che ciò che ci unisce è l’amore per la scuola, l’affetto per i ragazzi e la convinzione che la nostra professione, in questo momento, sia una delle professioni della speranza. La scuola è speranza e noi in quanto attori principali di questo processo siamo chiamati ad essere portatori di speranza, dobbiamo pensare positivo, dobbiamo credere che torneranno i tempi buoni e ci ritroveremo in aula insieme a creare bellezza. Ci sentiamo di rassicurare altri docenti che prima o poi questa situazione cambierà, ci sentiamo di dirgli che in questo momento dobbiamo credere ancora di più nella nostra professione perché da educatori, quali siamo, non possiamo abbandonare i ragazzi ai loro pensieri, li dobbiamo aiutare a rimetterli in ordine, a trovare stimoli in una condizione di eccezionale rarità, dobbiamo accompagnarli alla scoperta delle loro risorse e puntare a favorire il loro entusiasmo.
PROGRAMMAZIONE DELLE LEZIONI
La canonica lezione frontale, soprattutto per i ragazzi del triennio, viene svolta in videoconferenza, tanti di noi usano i power point perché i ragazzi abbiano un supporto dove seguire la scansione della lezione. Con i più piccoli si cerca di usare il libro di testo e gestire a distanza le letture, l’analisi dei testi e le attività di produzione. Ognuno di noi, a seconda della disciplina, ha trovato degli stratagemmi per poter creare un “supporto digitale” in modo tale da non lasciare i ragazzi nella condizione di dover solo banalmente ascoltare l’insegnante che parla ma proponendo dei contenuti da vedere, completare o argomentare.
PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ
Il punto di debolezza è ovviamente la mancanza dell’interazione fisica, il linguaggio non verbale che è il nostro mezzo di comunicazione più importante. Cerchiamo di sopperire attraverso il video ma la mancanza del contatto umano si fa sentire, specialmente perché anche noi fatichiamo a individuare i bisogni speciali dei ragazzi che spesso siamo in grado di intercettare anche attraverso il contatto visivo o l’interazione tra loro. Anche per i ragazzi crediamo valga lo stesso: stanno soffrendo la lontananza dagli amici e dai compagni, la loro esperienza scolastica è stata scombussolata quindi, sebbene continuino a rimanere in contatto attraverso Whats app o le chat tra di loro, niente potrà mai sostituire il contatto. Un’altra criticità è rappresentata dalla difficoltà nella valutazione. Lei interrogazioni sono più complesse perché naturalmente gli studenti possono organizzarsi con appunti, schemi, libri e messaggi per poter rispondere alle domande. Questo ci pone un’altra sfida: essere in grado di formulare prove di verifica più creative che puntino al ragionamento e alla riflessione più che alla produzione di contenuti standard. Il punto di forza è certamente caratterizzato dal fatto che non esiste grande condizionamento quindi è più facile che i ragazzi che normalmente sono inclini a “farsi trascinare” riescano a mettere le proprie esigenze davanti a quelle del gruppo quindi costretti tutti a una didattica “solitaria” mostrano più dedizione e impegno (ovviamente con le dovute eccezioni).
TEAM DI COORDINAMENTO
La scuola non si è avvalsa di esperti ma è stato creato un team di coordinamento che ha studiato tutte le possibili soluzioni per fronteggiare l’emergenza. Pertanto l’attività che stiamo portando avanti è frutto di una riflessione e di un confronto continuo che viene costantemente aggiornato con collegi docenti a cadenza almeno settimanale e la creazione di una chat per ogni consiglio di classe che possa fungere da raccoglitore di esperienze e criticità che insieme proviamo a superare.
GENITORI
- 1(a) Devo dire che sia come famiglia che come gruppo classe genitori abbiamo accolto tutti molto favorevolmente l’iniziativa di proseguire l’attività scolastica con la modalità didattica a distanza e ciò per due ordini di ragioni: in primo luogo per permettere ai ragazzi di andare comunque avanti con il programma scolastico ed in secondo luogo per farli comunque sentire uniti e vicini in questo momento non facile da affrontare sia dal punto di vista pratico che psicologico. Ritengo, infatti, che continuare a scadenzare le proprie giornate con i ritmi abituali (seppur con abitudini un pochino sovvertite) non possa far altro che aiutare i ragazzi ad affrontare nel modo migliore questo periodo che – speriamo – trascorra molto velocemente. Come poc’anzi rappresentato i punti di forza sono numerosi e devo dire, ancor di più per quanto riguarda in particolare l’esperienza della nostra scuola, visto che da subito si è riusciti a mettere in essere l’orario scolastico nella sua completezza. Francamente non riscontro criticità se non le iniziali oggettive e comprensibili difficoltà di collegamento risolte comunque in maniera immediata ed efficace.
- 1(b) Di questa nuova esperienza didattica a distanza ho avuto modo di apprezzare la possibilità di avere più tempo mia figlia a casa ed ho gradito molto l’impegno della scuola e del corpo docenti nel fronteggiare una situazione di grave emergenza in così breve tempo. La possibilità di fare le lezioni in videochiamata permette a tutti malgrado le difficoltà di poter continuare la didattica e non perdere la continuità dell’insegnamento scolastico evitando pertanto di perdere l’anno. Le lezioni, per quanto on line, riescono comunque a coinvolgere i nostri ragazzi che reagiscono positivamente
- 2(a) Per quanto riguarda le mie figlie devo dire che hanno risposto all’iniziativa con entusiasmo ed impegno fattivo. La scuola, l’ambiente scolastico, i professori, gli amici…a loro manca tutto immensamente e poter essere in collegamento quotidianamente è per loro una gioia oltre che un gran conforto. Le ragazze mi dicono che le lezioni si riescono a seguire bene e che tutti gli insegnanti si sono organizzati in modo eccezionale – ognuno diversamente a seconda della materia di competenza – per poter pervenire ad una spiegazione completa ed assolutamente soddisfacente. Mi hanno riferito anche di un approccio più che positivo da parte di tutti all’inizio delle interrogazioni ed alle modalità scelte. Tutto quanto sopra detto non posso dunque che esprimere un complessivo riscontro più che positivo ed un grandissimo ringraziamento a alla preside Suor Paola ed a Voi insegnanti per tutto quanto state facendo che immagino di non facile realizzazione ed approccio sia personale che relazionale dovendo comunque adattare il metodo didattico abituale ad una modalità del tutto nuova con le evidenti difficoltà anche al richiamo dell’attenzione in una situazione a distanza.
- 2(b) Mia figlia non dovendosi più preparare per arrivare in tempo a scuola ha la possibilità di interagire con noi; in particolare trovo piacevole aver ritrovato l’opportunità di fare colazione tranquillamente insieme. Inoltre ha la possibilità di aiutare in casa imparando così a gestire le sue cose e riordinare la sua stanza. Nonostante le frequenti problematiche di collegamento trovo si sia responsabilizzata maggiormente in quanto anche nelle fasi di appello cerca di fare da trade union con gli altri compagni che hanno difficoltà di audio e/o video. Sicuramente il non potersi incontrare fisicamente crea non pochi problemi relazionali ma fortunatamente i ragazzi riescono ad utilizzare a loro vantaggio ed in modo costruttivo tutta la tecnologia a loro disposizione e non solo come prima per svago.
STUDENTI
- 1(a) Credo che la didattica online, pur presentando alle volte alcuni ostacoli tecnici, offra moltissime opportunità. Innanzitutto ci insegna a utilizzare in maniera “redditizia” i dispositivi elettronici, imparando a coglierne le potenzialità nel campo dello studio. In questo periodo ci stiamo infatti approcciando a nuove piattaforme, programmi e materiali di studio online impegnandoci a sfruttarli al meglio, per poterne beneficiare anche nella didattica tradizionale. Inoltre credo che seguire le lezioni su piattaforma online ci educhi (ancor più della didattica in presenza) ad una maggiore disciplina, rispetto della parola propria ed altrui e attenzione, poiché i limiti posti da questa forma di didattica rendono necessaria ed essenziale la massima collaborazione e disciplina.
- 1(b) La didattica online si sta rivelando un’esperienza positiva. Ho avuto il piacere di soffermarmi sulle differenze tra una giornata scolastica ordinaria ed una trascorsa in videochat, sono giunta alla conclusione che vi siano maggiori punti a favore che contro la seconda opzione. Di certo non mancano i problemi di connessione alla rete che comportano il mal funzionamento delle telecamere e dei microfoni, tanto degli insegnanti quanto degli alunni, ma credo che questo sia il prezzo giusto da pagare per i privilegi e le comodità che essa ci concede. Andando in ordine, primo fra tutti vi è la sveglia posticipata. Nessuno è più forzato ad alzarsi all’alba in modo da fare in tempo a consumare la colazione, lavarsi, truccarsi, vestirsi e giungere a destinazione puntuale, poichè non è, ormai, necessario lo spostamento da casa a scuola. La conseguenza lampante del prolungamento del riposo di ogni alunno è sicuramente la crescita, in termini di tempo e quantità, dell’attenzione e della partecipazione alle lezioni. Nulla da togliere al fatto che con lo svolgimento dei corsi direttamente dalla propria abitazione, coloro che di norma si ritrovano a firmare continue giustificazioni per entrare a scuola in seconda ora, a causa dei perenni ritardi, adesso, non hanno più scuse plausibili. Allo stesso modo è diminuito il numero delle assenze e la durata della giornata scolastica, consentendo agli studenti maggior tempo libero nel pomeriggio e, quindi, una quantità di ore in più da sfruttare per lo studio. Riguardo le spiegazioni penso sia semplice intuire che i professori nelle presentazioni delle proprie argomentazioni fisicamente, non riscontrino grandi difficoltà nel farlo virtualmente. Anzi, con l’aumento della concentrazione va di pari passo un più diffuso silenzio nelle “aule”.
- 1(c) Reputo giusto utilizzare questa piattaforma per continuare ad andare avanti con il programma scolastico, quindi sì. Che differenze rilevi rispetto a quella in presenza? Non c’è quel rapporto alunno/docente che si instaura attraverso il contatto visivo e umano che può crearsi solo in classe naturalmente.
- 1(d) Personalmente preferisco la didattica tradizionale, ma in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, la ritengo la situazione ideale, gestita inoltre molto bene. La principale differenza è il modo di approcciarsi alle lezioni, per esempio è più difficile intervenire durante le lezioni per via di ritardi o del sovrapporsi delle voci.
- 2(a) La didattica online ci rende più produttivi nel seguire le lezioni, in quanto essendo di fronte ad una webcam e ad una videolezione è più difficile distrarsi e ci si concentra maggiormente. Al contrario purtroppo noto che lo stare sempre a casa rallenta i ritmi di lavoro nel pomeriggio, perché probabilmente, essendo il tempo più diluito, si tende a sprecarlo anziché utilizzarlo al meglio. Tuttavia certamente questo non dipende dalla didattica ma dalla situazione generale, perciò nel complesso credo che le videolezioni siano di per sé molto efficaci. Alle volte noto che nel seguire le lezioni tradizionali tendo a distrarmi osservando i miei compagni, che ho di fronte a me sullo schermo, tuttavia impostando la modalità di visualizzazione “solo relatore” e vedendo così solamente i professori mi distraggo di meno e seguo meglio la lezione.
- 2(b) Noi ragazzi, così come siamo in grado di prendere appunti seduti sulle sedie delle nostre classi, per poi ampliare singolarmente con il libro di testo, al fine di compiere uno studio approfondito, siamo esattamente comodi su quelle di casa nostra. Alla fine resta il fatto che se qualcuno è veramente interessato a raggiungere determinati obiettivi, il percorso da seguire per farlo lo termina a prescindere dalle difficoltà. In ogni caso non vedo enormi cambiamenti nelle modalità di apprendimento. Una sorpresa saranno, probabilmente, le interrogazioni che non abbiamo avuto la chance di sperimentare.
- 2(c) Il mio apprendimento non sarà mai come quello in classe, perché si può essere distratti da molte cose. Però credo che l’importante sia avere la volontà di fare, imparare anche in questa situazione particolare che stiamo vivendo.
- 2(d) Non ritengo che il mio apprendimento abbia risentito di questa diversa modalità, anzi sia io che i miei compagni abbiamo l’impressione di lavorare di più.
- 3(a) Credo che la didattica online stia funzionando al meglio. È divertente e coinvolgente l’utilizzo di piattaforme di lavoro online durante la lezione e credo che si possa incrementare l’uso di queste ultime. Certamente però non penso che questo debba rimpiazzare le spiegazioni tradizionali.
- 3(b) La scuola online è completamente di mio gradimento, ovviamente lo è in quanto soluzione temporanea. Nessun agio può essere sostituito dal calore e dalla gioia provocato dal contatto fisico tra esseri umani.
- 3(c) Cambiare nulla almeno per adesso. Tenere tutto ciò che la didattica online ci sta dando. Concludo dicendo che è un’esperienza utile per il nostro futuro e avrà i suoi frutti nel mondo del lavoro.
- 3(d) Manterrei tutto allo stesso modo tranne l’orario, perché è faticoso sia per gli occhi che per la concentrazione stare davanti allo schermo per tanto tempo, perciò preferirei fare meno ore o le stesse distribuite durante la giornata